chakra
La Mia Esperienza Con I Chakra

Che cosa sono questi chakra, che d’altronde non è neanche una parola italiana. Per poter capire di cosa si tratta si deve andare a tradurlo dal sanscrito. In italiano la parola chakra si traduce come ‘vortice’ o ‘ruota’.

La prima volta che sentii la parola chakra fu durante una delle lezioni del Padre Gesuita Francesco Piras, fondatore della scuola di Consapevolezza di Cagliari. Fu lui che mi aiutò, con la sua gentilezza e autorevolezza,  ad entrare in contatto con un mondo a me allora sconosciuto.

Sin da adolescente avevo mostrato un interesse per il paranormale, l’ipnosi, gli ufo, i fantasmi, i miracoli e Padre Piras fu il mio primo maestro, colui che mi prese per mano e mi spiegò quel mondo con parole semplici e sincere. Come mi sarebbe piaciuto poter tornare da lui, più di 30 anni dopo le sue lezioni, e potergli raccontare del mio percorso, di come poi alla fine sono arrivato a seguire un percorso in spiritualità, un percorso al quale lui mi aveva iniziato.

La prima volta che sentii la parola chakra pensai ad un qualcosa di soprannaturale, di misterioso, in qualche modo legato al Divino. D’altronde agli inizi degli anni ’90 internet non era ancora arrivata (sarebbe arrivata qualche anno dopo) e le poche informazioni a disposizione erano disponibili attraverso alcuni libri spesso introvabili.

Poi nel 2009 ripresi in mano questi concetti, e i chakra. Le informazioni ora sono ovunque, producono anche diversi tea per bilanciarli, uno per ogni chakra!

Quando iniziai il mio training come guaritore imparai che i chakra sono dei vortici di energia che si trovano in diversi punti del corpo fisico, e che esistono sette chakra principali (alcuni sistemi utilizzano più di sette chakra principali). Successivamente ho capito che questi vortici non si trovano nel corpo fisico, ma bensì su una dimensione o corpo ‘eterico’, di cui il corpo fisico fa parte.

Ma come ai tempi di Padre Piras, anche durante il training il tutto sembrava molto teorico, tante informazioni. Sembrava di essere tornato a scuola, non c’era poi alla fine niente di misterioso, per la meno quella era stata la mia esperienza iniziale. Uscivo da una vita condizionata da una formazione tecnica in ingegneria, per cui sentivo la necessità di dover verificare i concetti che imparavo.

Poi uno dei magnifici insegnanti che ho avuto mi ha suggerito di non attaccarmi ai concetti, di capirli si, ma non dipendere da ciò che imparavo. Dovevo avere la mia esperienza e prima o poi avrei capito i chakra secondo la mia esperienza.

Sapevo che i sette chakra influenzavano diverse aree del corpo. Faccio qui un piccolo riassunto di quello che ho capito fino ad ora (ci sono libri interi sui chakra e non si finisce mai di imparare):

 il chakra della radice, tra il perineo e il coccige (alla fine della spina dorsale), rivolto verso il basso (ciò immagina un cono invisibile tra le tue gambe, che ruota in senso antiorario oppure orario, la punta del cono ‘tocca’ la parte terminale della spina dorsale, mentre la parte circolare del cono è rivolta verso il terreno). Questo generalmente viene chiamato primo chakra.

Il secondo chakra, chiamato sacrale, ha due vortici, uno nella parte frontale del corpo, nell’area sotto l’ombelico, mentre l’altro dietro il corpo, sulla stessa altezza di quello frontale. Le ‘punte’ dei due vortici si ‘toccano’ a livello della spina dorsale, mentre le parti ‘circolare’ sono rivolte verso l’esterno.

Infatti i vertici di tutti i sette i chakra principali ‘toccano’ la spina dorsale (in effetti sono su una linea energetica quasi parallela alla spina dorsale).

Il terzo chakra, il chakra del plesso solare, ha sempre due vortici: uno di fronte al corpo, nella zona sotto lo sterno, e quello posteriore, sempre alla stessa altezza. I vortici sono posizionati come quelli del secondo chakra.

Il quarto chakra, chakra del cuore, ha due vortici posizionati al centro del petto e dietro la schiena.

Il quinto chakra, chakra della gola, davanti e dietro la gola.

Il senso chakra, chiamato anche terzo occhio, tra i due occhi davanti e dietro la testa.

Il settimo chakra, come il primo, ha un solo vortice rivolto verso l’altro.

Cosa significa se un chakra ruota in senso orario o antiorario? Dovrebbero tutti ruotare nella stessa direzione? Ci sono diverse opinioni su questo fatto. C’è chi dice (ad esempio, Dott. Barbara Ann Brennan) che la rotazione di ogni chakra dovrebbe essere sempre oraria, e se è antioraria, è perché’ il chakra non sta ‘funzionando’ bene. Altri autori invece (anche alcuni miei insegnanti mi hanno detto questo) dicono che non ha importanza, ogni chakra può avere direzione di rotazione diversa.

Poi avevo tante altre domande. Perché il significato di chakra è anche ‘ruota’? Una ruota è alquanto differente da un vortice.

Inizialmente l’avevo preso per un dato di fatto, sempre pormi tante domande. Poi ho letto un libro di A. E. Powell ‘The Etheric Body’ che finalmente mi ha spiegato il mistero.

L’energia che entra nel chakra/vortice (l’energia vitale, chiamata anche Ki o prana) e che serve al nostro sistema per ‘funzionare’, entra nel vortice perpendicolarmente al cerchio del vortice (se lo si guarda di fronte). Quando l’energia vitale entra nel vortice, si suddivide in tante linee di energia che sono a loro volta perpendicolari all’energia entrante, ma parallele alla superficie circolare del vortice. In pratica se ci trovassimo di fronte ad un’altra persona, e potessimo vedere l’energia del chakra, vedremmo l’energia muoversi in modo simile al movimento di una ruota di bicicletta (dove i raggi sono le diverse linee di energie originatisi da quella entrante).

Questa è stata la prima rivelazione. Questo mi ha poi anche spiegato il perché i chakra vengono spesso rappresentati come dei fiori di loto che hanno un numero di petali crescente, dal primo al settimo chakra (il primo chakra viene rappresentato da quattro petali, il secondo da sei petali ecc.).

Le linee energetiche che si diramano dal centro del chakra formano (a chi lo guardasse di fronte) come dei petali di fiori.

Inoltre esistono colori associati ad ogni chakra (1:rosso; 2:arancione; 3:giallo; 4:verde; 5:blu; 6:indaco; 7:viola), anche qui ci sono dei pareri diversi. I colori sono dipendenti dalla frequenza vibratoria di ogni chakra. Come sappiamo che hanno quei colori? Perché’ alcune (molte) persone hanno la capacità chiamata chiaroveggenza (che non vuol dire essere capace di predire il futuro) che permette loro di vedere energie sottili, e quindi anche il chakra e l’aura delle persone, animali e così via.

Fino a qualche anno fa tutte queste informazioni erano nella mia testa, ma non c’era quella corrispondenza esperienziale alla quale il mio insegnante si riferire. La regola è sempre stata ‘continua a lavorare anche se non senti niente, qualcosa che non percepisci sta sicuramente accadendo. E così ho fatto.

Poi un giorno, facendo un auto-trattamento Reiki, ho iniziato a sentire una piccola pressione proprio tra i miei due occhi, esattamente nel punto corrispondente a ciò che avevo imparato! Dopo che l’ho sentito la prima volta, quella sensazione non è andata mai via, anzi si è estesa a tutto il viso e la mia fronte. Ora la descriverei come la sensazione di ‘una palla da tennis che cerca di uscire dall’interno della mia testa attraverso la fronte.’. Fortunatamente questa sensazione non è sempre presente, lo è solamente quando mi connetto all’energia (basta che ci pensi – l’energia segue il pensiero) oppure mentre medito o lavoro con l’energia.

Qualche tempo dopo, la sensazione si è estesa alla parte superiore della mia testa, ma questa è diversa, è più simile ad una pressione schiacciante verso di me, verso il basso. E così ho scoperto anche il chakra della corona! Contemporaneamente, ho iniziato anche a sentire la parte posteriore del sesto chakra, dietro la mia testa. Anche quella è più un senso di pressione più che un qualcosa che ‘vuole uscire’.

Poi ho iniziato a sentire il chakra della gola, non proprio sulla gola, ma nella parte bassa, quasi tra le clavicole. La parte posteriore non la percepivo tanto.

Il tempo è passato, e ora sento fisicamente sul mio corpo tutti i diversi centri energetici, esattamente nella aree che inizialmente avevo imparato teoricamente attraverso libri e diversi insegnamenti.

Quindi finalmente posso affermare che i chakra esistono, secondo la mia esperienza personale.

Quando lavoro con un’altra persona (sia in presenza che a distanza, c’è un po’ di differenza ma non tanta), sul palmo della mia mano che porto sulla ‘area del corpo dove sto lavorando, percepisco caldo, freddo, formicolio, pressione, repulsione, attrazione, senso di rotazione, a seconda dello stato di salute del chakra. A volte utilizzo un pendolo per confermare ciò che ho percepito con la mano.

Quando mi faccio l’auto trattamento Reiki, non sento solamente l’energia del chakra, ma ora percepisco anche come lo stesso ‘risponde’, quando l’energia inizia a fluire dalle mie mani attraverso il chakra. Il chakra risponde ‘energizzandosi’, si espande, diventa più vitale. A volte il chakra gioisce talmente tanto dell’energia che sta ricevendo che le mie mani vengono spostate, come se una palla invisibile stesse crescendo tra me e il mio corpo.

Questa è la magia dell’energia!

Giancarlo Serra lavora come Spiritual Healer e Reiki Master Teacher.

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