
Integrare Ho ‘oponopono E Reiki
Il Dott. Ihaleakala Hew Len
Negli anni 80/90, il Dott. Ihaleakala Hew Len fu chiamato ad offrire consulenze mediche/psicologiche e lavorare con numerosi criminali del reparto malattie mentali della Hawaii State Hospital. Nell’arco di soli quattro anni, tutti i malati del reparto erano guariti.
Il fatto più incredibile è che lo psicologo studiò la cartella clinica di ogni malato, senza mai incontrarne uno. Mentre studiava ogni cartella clinica, guardava dentro di sé per cercare e trovare ciò che aveva creato la malattia nel paziente che stava curando. Ogni miglioramento in sé stesso, portava al miglioramento nel paziente.
Dr. Ihaleakala Hew Len aveva utilizzato una tecnica di guarigione hawaiana chiamata ho ‘oponopono.
Lo scrittore Dott. Joe Vitale, autore del libro “Zero Limits”, scrive nel suo libro descrivendo una sua intervista al Dott. Ihaleakala Hew Len:
“Ogni mese diversi psicologi di quel reparto lasciavano i propri incarichi. Gli impiegati si davano per malati o semplicemente lasciavano il lavoro. Il personale di quel reparto camminava con le spalle al muro per evitare di essere attaccati dai pazienti. Non si trattava di un posto piacevole in cui vivere, da visitare o in cui lavorare.”
“Il Dott. Len mi disse di non aver incontrato o visto alcun paziente. Si mise d’accordo per avere un ufficio nel quale potesse revisionare le cartelle mediche di ciascun paziente. Nel frattempo che lavorava sulla cartella di ciascun paziente, lavorava su sé stesso, e quando iniziava a migliorare sé stesso, i pazienti iniziavano a migliorare.”
“Mi disse che, dopo alcuni mesi, i pazienti che prima erano ammanettati, ora potevano camminare liberi senza alcuna restrizione. Altri pazienti a cui erano stati somministrati alte dosi di medicinali, ora non prendevano più medicine. Inoltre, coloro prima non avevano alcuna possibilità di andarsene, ora venivano liberati.
“Ero sbalordito. E non solo questo – il personale iniziò ed essere motivato ad andare al lavoro. Assenteismo e ricambi di personale erano ora pari a zero. Alla fine, c’erano più impiegati che pazienti, in quanto questi venivano continuamente congedati. Oggi, quel reparto è stato chiuso.”
“A questo punto mi sentii spinto a fare la domanda da un milione di dollari: Cosa facevi nel lavoro su te stesso che comportava quei cambiamenti nelle persone?”
“Stavo semplicemente guarendo la parte di me che li aveva creati – disse. Ma io non capii.
Dr. Len spiegò che il concetto di responsabilità totale per la tua vita significa che tutto ciò che esiste nella tua vita, semplicemente per il fatto che è nella tua vita, è anche tua responsabilità. Letteralmente, tutta la creazione è tua responsabilità.
“Questo era per me difficile da capire. Essere responsabile per ciò che dico o faccio è una cosa. Ma essere responsabile per ciò che tutti coloro che sono nella mia vita dicono o fanno, è decisamente un’altra cosa.
Tuttavia, la verità è questa: se ti rendi completamente responsabile per la tua vita, allora tutto ciò che vedi, senti, gusti, tocchi o qualunque esperienza che vivi, è la tua responsabilità in quanto è nella tua vita.
Ciò vuol dire che attacchi terroristici, il presidente, l’economia, o qualunque altra cosa che entri nel tuo campo esperienziale, e che non ti piace – è tua responsabilità guarirlo. Questi non esistono come li intendiamo noi, sono solamente proiezioni dal nostro mondo interiore. Il problema non risiede in loro, ma risiede in te, e per poter cambiare loro, devi cambiare prima te stesso.
Capisco che sia un concetto difficile da afferrare, ancora più difficile è accettarlo o addirittura praticarlo. Il giudicare è un atto molto più facile del prendere la completa responsabilità, ma quando parlai con il Dott. Len, incominciai a capire guarire per lui e per l’ho ‘oponopono voleva dire amare se stessi.
“Se hai intenzione di migliorare la tua vita, devi guarire la tua vita. Se vuoi guarire tutti gli altri, anche una mente criminale malata, devi prima guarire te stesso.
“Ho chiesto al Dr. Len come procedeva nell’esercizio di guarire se stesso. Cosa faceva, esattamente, nel mentre che valutava le cartelle cliniche dei pazienti?
“Continuavo semplicemente a ripetere continuamente le seguenti parole: “Mi dispiace e ti amo”.
“Tutto qui?”
“Si, tutto qui”
“Il concetto base di tutto ciò è che amare te stesso è il modo migliore per migliorare te stesso, e amando te stesso miglioro il mondo”.
Il Processo Di Guarigione Dell’Hoʻoponopono
L’Ho’oponopono è un’antica pratica hawaiana per la riconciliazione, il perdono interiore (inteso come trasmutazione energetica), la cancellazione di memorie e pensieri negativi e la risoluzione dei conflitti.
La parola ho’oponopono deriva da ho’o (“fare”) e pono (“a posto/correttamente”) – per cui il significato completo è “rimettere le cose al proprio posto”.
Hoʻoponopono è “pulizia mentale”, correggere, mettere a posto, aggiustare. Tecniche del perdono simili all’ Hoʻ oponopono vengono praticate nelle isole del Pacifico, la Nuova Zelanda, le isole della Polinesia e le Maoris. Il processo di guarigione dell’ Hoʻ oponopono si basa principalmente sull’integrazione del perdono, pentimento, amore e gratitudine.
Pratichiamo l’Hoʻ oponopono attraverso la ripetizione delle seguenti affermazioni:
Mi Dispiace
Perdonami
Grazie
Ti Amo
Questa incredibile tecnica può essere integrata ad altre tecniche di guarigione, amplificandone la potenza. Clicca sotto per leggere come integrare il Reiki e l’ Hoʻ oponopono.
Come Lavorare con il Reiki e l’Ho ‘oponopono
Se hai ricevuto l’armonizzazione Reiki (qualsiasi stile), sappi che hai l’opportunità di integrare la potenza dell’energia universale con l’efficacia della tecnica dell’ ho’ oponopono.
Questo che segue è il processo che utilizzo:
Supponiamo che tu voglia lavorare su una relazione difficile con una persona specifica. Questa potrebbe essere una persona a te cara e vicina, un collega di lavoro o semplicemente qualcuno che hai incontrato al supermercato e con il quale hai avuto un diverbio.
1. Prima di tutto rifletti su questo concetto che sta alla base di tutto il lavoro che segue: le persone, le circostanze della nostra vita, gli eventi e addirittura incidenti che ci accadono sono un qualcosa che è presente nel nostro subconscio e che è stato proiettato dallo stesso al di fuori di noi, sullo schermo del mondo che chiamiamo realtà. Siamo chiamati ad essere responsabili per questo, e vedere le cose da questo punto di forse e non come ‘vittime’ delle circostanze che vi vengono presentate nel mondo esterno.
2. Inizia l’auto trattamento Reiki: radicati, chiama l’energia del Reiki e le tue guide o Maestri Ascesi con cui lavori. Se ne senti la necessità, proteggi la tua energia.
4. Rifletti sul come quella persona ti fa sentire: rabbia? Delusione? Tristezza? Sensi di colpa?
Chiedi al tuo corpo: “Mostrami l’origine di questa emozione”. Aspetta la risposta, che potrebbe arrivare in diversi modi: potresti sentire caldo/freddo in un’area del tuo corpo, oppure formicolio, un senso di pesantezza/leggerezza. Molto spesso sono sensazioni leggere e quasi impercettibili, ascoltati attentamente.
5. Sappi che non c’è risposta giusta o sbagliata a questo esercizio. Se stai incontrando alcune difficoltà nell’identificare l’area o le aree del tuo corpo che ti stanno rispondendo, non preoccuparti. Prendi la prima cosa che ti viene in mente: non è un esercizio mentale o razionale, bensì un esercizio che ti mette in contatto con il tuo intuito.
Hai ora trovato l’origine dell’emozione alla base della tua relazione con questa persona. Molto spesso emozioni salgono in superficie dal nostro subconscio, emozioni che spesso pensavamo di non avere per quella persona.
Puoi anche identificare l’origine di questa emozione utilizzando la tecnica del Byosen scanning.
6. Tieni in considerazione il fatto che spesso il sintomo e l’origine dell’emozione possono presentarsi in due zone diverse del tuo corpo. Per esempio, una particolare persona può spesso lasciarti un senso di pesantezza alla testa (sintomo) ma quando vai a lavorare sull’origine dell’emozione che è alla base della relazione con quella persona, potresti trovare che questa si trovi nel petto, collo o altre parti del corpo. Per questo motivo si parla spesso di Porta Energetica.
7. Lavora all’origine dell’emozione. Continua a seguire il tuo intuito, utilizza il simbolo della Distanza, e qualunque altro simbolo che senti sia necessario utilizzare. Mantieni l’intenzione di inviare Reiki all’origine dell’emozione, per il bene supremo tuo, della persona e di altre persone che potrebbero essere legate dalla stessa relazione su cui stai lavorando.
8. Ora immagina che la persona con cui stai lavorando sia di fronte a te, nella tua immaginazione. Come ti appare? Che vestiti indossa? Che espressione ha? Cosa vorresti dirgli/le che non hai potuto dire prima? Fai del tuo meglio per mantenere un approccio compassionevole. Se sei arrabbiato con quella persona, esprimi la tua rabbia in modo costruttivo. Aspetta per una reazione. Immagina che rassicuri quella persona spiegandole che la tecnica non la ferirà, ma guarirà l’aspetto ‘non salutare’ della vostra relazione.
9. Ora inizia a praticare la tecnica dell’Hoʻoponopono.
Mantieni l’intenzione di guarire la parte di te che ha generato il problema fuori di te.
Sii responsabile per tutto ciò di cui non sei cosciente. Questa parte di te che ha generato il problema potrebbe coincidere con l’origine dell’emozione che hai identificato nei passi sopra.
Ripeti le seguenti parole con la massima sincerità:
Mi Dispiace
Perdonami
Grazie
Ti Amo
Continua fino a quando ti senti guidato/a. Quando avrai finito, continua ad inviare Reiki con l’intenzione di sigillare tutto il processo. Utilizza intuitivamente qualsiasi altro simbolo.
10. Se hai lavorato con corde/lacci in passato, puoi utilizzare il Simbolo della Distanza con l’intenzione che dissolva tutte le corde/lacci negativi che ti uniscono a quella persona.
11. Quando senti di aver completato (spesso percepiamo il flusso del Reiki attenuarsi o smettere del tutto) ringrazia quella persona per gli insegnamenti che hai ricevuto (anche se al momento non sono al livello conscio e non ne sei a conoscenza) e osservala mentre si allontata in auto/treno/nave/mongolfiera o come vuoi tu, fino a quando sarà sparita del tutto.
12. Continua con il tuo auto trattamento fino a quando sentirai che e’ completo. Radica, ringrazia – chiudi la seduta.
13. Potresti essere guidato a lavorare sullo stesso problema nel corso di diverse sedute. Semplicemente chiedi al Reiki quante sessioni sia necessario fare.
14. Osservati sempre, in particolare nelle ore e giorni successivi all’esercizio. Utilizza un diario per prendere nota delle tue riflessioni.
L’esercizio sopra descritto ha portato innumerevoli benefici al sottoscritto e alle persone con cui ho lavorato e ancora lavoro. L’unica cosa che ti viene richiesta e’ l’aprirti all’Universo e chiedere che il tutto avvenga per il tuo bene superiore e quello delle persone coinvolte.
“Artwork by Daniel B. Holeman ” – http://www.AwakenVisions.com
GIANCARLO SERRA
Giancarlo ha oltre dieci anni di esperienza nel campo del Reiki e guarigione spirituale. Insegna diversi stili di Reiki in campo internazionale ed è consulente presso il College of Psychic Studies di Londra.